Nasce a Rima nel 1855. All’età di 12 anni si trasferisce a Vienna, ospite dei cugini De Toma. Studia a Vienna e si forma professionalmente sotto la guida di Antonio De Toma. Si distingue per la sua capacità professionale e per la sua intraprendenza. Antonio De Toma gli affida la dirigenza di numerose opere della sua impresa di costruzioni. Sovrintende ai lavori del marmo artificiale in diversi cantieri, in vari paesi d’Europa e incomincia a maturare l’idea di iniziare un’attività in proprio. Questa opportunità gli viene offerta durante l’edificazione del palazzo dei banchieri Rotschild a Pregui nei pressi di Ginevra, dove Pietro Axerio dirigeva il cantiere, per conto dell’impresa De Toma.
Il Re di Romania, ospite dei Rotschild, rimase incantato dalla visione dei marmi artificiali e propose a Pietro Axerio di trasferirsi a Bucarest per decorare, con la stessa tecnica, anche i saloni del palazzo reale della capitale Romena. Pietro Axerio si trasferisce in Romania nel 1890 all’età di trentacinque anni. L’importante committenza della casa reale, gli da prestigio, fama e la possibilità di allargare il suo giro d’affari con nuove opportunità.
In rapidi passi successivi, Pietro Axerio farà nascere una sua impresa di costruzione, assieme al fratello Giovanni. L’impresa di costruzioni dei fratelli Axerio si svilupperà rapidamente fino a diventare “l’Impresa ufficiale della casa reale Romena”. Costruisce, in Romania, una serie di opere pubbliche e private di grande importanza e notorietà. Chiamato dal mitropolita, restaura quattro chiese ortodosse nella capitale; contemporaneamente inizia i lavori di edificazione del Palazzo di Giustizia e del Ministero dell’Interno. Successivamente si moltiplicano i cantieri. Esegue numerose opere tra cui diverse banche, teatri, alberghi, l’università, l’ateneo ed innumerevoli palazzi e residenze private.
Alla fine del 1800 l’impresa Axerio raggiunge il massimo sviluppo, con un organico complessivo di tremila dipendenti. Nonostante il successo raggiunto non dimenticherà mai il suo paese natio, al quale resterà sempre fortemente affezionato. Muore a San Remo nel 1921 all’età di 66 anni.