Santuario Madonna del Portone – Asti

Sotto il dominio visconteo, venne eretta ad Asti un’imponente nuova cinta muraria con varie porte di accesso alla città tra cui quella di S. Marco, santo patrono del vicino quartiere. Su queste porte cittadine venivano collocate immagini devozionali della Madonna.
Le venti imponenti colonne e semicolonne della chiesa, in finto onice giallo, sono opera di Giovanni e Silvio e sono state realizzate in un arco di tempo che va dal 1935 al ‘56.
La resa cromatica delle loro venature ha richiesto un complesso lavoro, eseguito interamente a secco: una serie infinita di strisce diverse larghe circa un centimetro, sviluppate per l’intera altezza di ciascuna colonna, e poi pazientemente composte a riprodurre l’effetto desiderato.
Ai Dellavedova vanno pure ascritte le balaustre che chiudono con arcatelle a tutto sesto gli altari laterali ed i tondi che ne decorano le testate.
Anche la lavorazione di questi quattro tondi appare impegnativa: i soggetti raffigurati, di natura evangelica, non sono ad intarsio come potrebbe sembrare a prima vista, ma modellati in rilievo; per ciascuna delle loro componenti quindi è stata creata una forma apposita.
Il rivestimento degli elementi presenti nell’emiciclo absidale rappresenta un altro episodio importante di questa che appare l’impresa più consistente tra quelle piemontesi. Si tratta di balaustre, colonne ed archi che incorniciano l’affresco medievale; inoltre, stipiti e architravi delle porte, per i quali domina il marmo verde Alpi.
Ultima parte dell’intervento dei Dellavedova, una zoccolatura in marmo giallo pallottato che corre tutt’attorno la muratura interna dell’edificio.